lunedì 30 marzo 2009

Ho ritenuto opportuno riportare il Comunicato di Rifondazione Comunista, perché al di là di una generica superficialità del fatto che ad impatto si potrebbe avere, nulla dell’accaduto risulta di esigua importanza.

Le modalità in cui si è svolta la “retata”,( agenti con volto coperto da operazioni antidroga, perquisizioni a facce contro il muro) richiamano a sé il clima di un paese totalmente mutato sotto i colpi di una nuova “distorsione politica” che minaccia le prime forme di aggregazioni( quali Arci ecc..) di una società avanzata tale da scoraggiare stili di vita e di pensiero discordanti, quasi il voler sopprimere la paura del sorgere di una nuova generazione “indipendente nell’etica” della forma mentis.

Dinnanzi alla testimonianza di molti centri sociali “Arci” colpiti in quasi tutte le zone d’Italia dalle “retate” non sarebbe giusto porsi la domanda : “ Se il tutto fosse oggetto di una politica del Ministero dell’interno?

Non sono in grado di fornire una risposta, porto avanti delle semplici deduzioni, ipotesi , di chi sta ad osservare il mutare dell’andamento del vento,con la certezza di non vivere ogni accaduto con semplice leggerezza.
A voi lascio le vostre supposizioni.
Maria
Comunicato stampa sui fatti del 21 Marzo a Furnari
Sabato 21 Marzo corrente anno, nei locali dell’Arci di Furnari, la festa organizzata dal circolo Ottobre Rosso- Rifondazione Comunista di Barcellona P.G. è stata interrotta alle 12.30 dall’intervento massiccio delle forze dell’ordine che facevano irruzione nei locali dell’Arci, interrompendo musica e momenti di socialità. L’intervento in gran numero dei carabinieri – fuori dai locali erano parcheggiate 5 jeep appartenenti all’Arma – sembrava un vero e proprio blitz, risoltosi in un niente di fatto, in quanto nessuno dei partecipanti, dopo che l’Arma ha preso i nominativi di tutti i presenti in quel momento nel locale, apparteneva a reti terroristiche o cosche mafiose. Il blitz si è risolto, quindi, col risultato di ribadire che alle nostre feste non si fanno riti satanici, massonici, orge o droga party. C’è però da dire che, come partito,come forza politica, paghiamo il pregiudizio di chi crede che i comunisti siano tutti dei drogati, dei poco di buono, e questo lo avvertiamo proprio in questo genere di pressioni. L’unico risultato ottenuto da questo intervento è stato quello del danno d’immagine, verso di noi e verso quei ragazzi che partecipano alle nostre iniziative, facendo credere chissà cosa a chi ci conosce appena o solo superficialmente. Ci deprime pensare che lo scorso sabato sera, mentre quel gran numero di carabinieri era presente a Furnari a chiedere i documenti a dei ragazzini di 14 anni e poco più, intere zone erano scoperte dalla presenza vigile delle forze dell’Ordine. E ci deprime pensare che la parte politica opposta gode di trattamenti diametralmente opposti ai nostri da parte degli stessi. Così come, proprio il sabato sera, non si pensa mai a fare dei “blitz” in discoteche della zona, magari per controllare cosa succede. Come circolo, speriamo soltanto che questo intervento così vistoso non sia per demoralizzare noi, partito Rosso e Controcorrente in una marea nera e conformista, che recentemente ha ribadito l’interesse della mafia barcellonese sull’affare Ponte sullo stretto. Ci auguriamo che lo stesso trattamento riservatoci dall’Arma venga preso anche verso criminali, mafiosi, corrotti e tutta la bella risma che agisce sul nostro territorio. Circolo Ottobre Rosso Rifondazione Comunista
Barcellona Pozzo di GottoBarcellona P.G. 23/03/2009

domenica 29 marzo 2009


Testamento Biologico
Il testamento biologico approvato dal Senato con ddl Calabrò con 150 voti, 123 contrari e 3 astenuti,in attesa di essere vagliato dalla Camera dei Deputati, scandisce gli ultimi atti di una tragedia “ comica” all’italiana che ripercorre la vicenda di Eluana Englaro sorretta dal motto “Mai più casi Eluana”.


Appare evidente come tale circolo vizioso rimarchi una linea governativa che pone in essere una soluzione al problema non affatto laica, ma geneticamente etica, tale da smentire l’affinità dello stesso ddl Calabrò al clima costituzionale.


La domanda da porsi non è : “Cos’è un testamento biologico?”, ma “Qual è la matrice costituente di un testamento biologico?”
Il testamento biologico si nutre della concezione primordiale del significato della parola “testamento “ e “ libertà” e trova la sua forza generatrice e non derogabile nei : “ Diritto alla vita, Diritto alla Salute e i Diritti della Personalità”.
Per ciò che concerne il “significato primordiale” della parola Testamento facendo fede ad un semplice dizionario di lingua italiana si legge:” Atto revocabile con cui taluno dispone di tutto o parte del proprio patrimonio per il tempo successivo alla propria morte (olografo,pubblico)- spirituale un complesso di idee, principi e sentimenti ” . Assodato ciò elemento essenziale del Testamento da un verso è la revocabilità e dall’altro la finalità di rispettare la “voluntas testantis” ovvero le volontà dei testamentari.
In tale ottica, al di là della sfera del diritto , l’emendamento dell’Udc (art 4 ) che prevede la libertà dei medici di non rispettare le ultime volontà, non trova nessuna giustificazione nemmeno davanti alla possibilità di rendere il biotestamento meno “rigido”, poiché viene a mancare il presupposto della “voluntas testantis”!


Superata tale prima riflessione, si ricade nel Diritto alla Vita,anzitempo problema assai delicato era (ancora non risolto ) di stabilire il momento in cui si acquista il Diritto alla vita a cui fa di contrappeso oggi l’ipotesi della eutanasia, ovvero della morte cagionata con il consenso del paziente per motivi di pietà per sottrarlo alla sofferenza di una malattia certamente incurabile.
Secondo il diritto vigente, la pratica dell’eutanasia risulta vietata, ma legittima è la dichiarazione di colui che avendo una capacità legale e naturale di agire rifiuta l’accanimento terapeutico cosicché il non intervento del medico non è solo legittimo ,ma Necessitato.
In aggiunta la presenza di una patologia irreversibile porta nella maggior parte dei casi il paziente ad non essere più in grado di intendere e volere, tale che non possa più rifiutare l’accanimento terapeutico che non si traduce solo nella somministrazione di cure mediche, ma nella alimentazione artificiale, in tal senso non dovuta ad esigenze fisiche e naturali, che si decifrano anch’esse in un accanimento vitale e non in“sostegno vitale” come sottoscritto dal ddl Calabrò che prevede il “divieto allo stop ad alimentazione ed idratazione artificiale”!
Eppure l’essere “artificiale” di un’alimentazione e idratazione esclude in primis il sostegno vitale, ma presuppone lo stato vegetativo che altro non è che “forzatura” accanimento alle condizioni fisiche del paziente , che impediscono all’organismo di sviluppare gli effetti finali di una patologia irreversibile, non rispettando il termine finale del Diritto alla Vita.
Arrivati a tale deduzione dovrebbe entrare in gioco in linea laica il Testamento biologico( smentito dal dll Calabrò) volto a rendere efficace e vincolante le dichiarazioni rese “ preventivamente” dal paziente relativamente alla possibilità di essere assoggettato a trattamenti sanitari tesi a prolungarne la sopravvivenza .


Per consequenzialità logica e in secondo luogo Il testamento biologico fa fede al diritto alla salute e all’art 3,comma 1 della “Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea” a norma del quale : “ Ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica”. ( integrità fisica che nella teoria dei limiti potrebbe essere salvaguardata da stato vegetativo e tutto ciò che comporta anche piaghe da decubito).
Il diritto alla salute ,quindi anche il testamento biologico, dovrebbero essere rimessi al “ Principio dell’autodeterminazione”( cosa che non avviene con il dll Calabrò) vale a dire a norma dell’art 32 della Cost: “ Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.
Di certo un trattamento sanitario può essere imposto dalla legge non per “Evitare altri casi Eluana Englaro” ciò nel vantaggio del singolo soggetto, ma unicamente per preservare “ L’interesse superiore alla protezione della sanità pubblica
Al di fuori dei casi eccezionali sarebbe dovuto restare in vigore il “principio dell’autodeterminazione” che in caso di patologie irreversibili ,non tanto la singola dichiarazione , sarebbe stato tutelato preventivamente ,se reso dal testamento biologico, cosicché da escludere deroghe del medico.


Infine il tutto viene incorniciato dai Diritti della Personalità, gli stessi diritti inviolabili che la Repubblica riconosce e garantisce all’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali .
Ciò fortifica l’idea giusnaturalistica, secondo cui l’uomo sarebbe portatore di diritti “innati” e presuppone un intervento non costitutivo di tali diritti da parte dell’ordinamento, ma riconoscitivo,che in quanto tali (Ad esempio Diritto alla Salute, Diritto alla Vita) sono “inviolabili" da parte dello Stato, nell’esercizio dei poteri legislativi,esecutivi e giudiziari..
In altri termini la Costituzione tende a creare un limite intangibile,che si traduce nella Libertà nell’ottica del diritto , nei confronti dello Stato,al fine di evitare gli abusi e l’arbitrio dei pubblici poteri.


Intromissione indebita che oggi si palesa nel dll Calabrò mediante l’emendamento del’Udc e il divieto allo stop della alimentazione e idratazione artificiale, che viola i diritti innati dell’uomo,quale quello alla Salute, nella teoria dei limiti della Vita, e lo stesso concetto di Libertà nella sfera del diritto, sottolineando che i diritti inviolabili dell’uomo non sono solo quelli a cui fa riferimento l’art 2 della Cost e da altre norme della stessa, ma anche quelli che in un dato momento storico la coscienza sociale ,ritiene essenziali per la tutela della persona.
Solo in tal senso si può avviare un iter legislativo , che porti ad un testamento biologico in versione laica, volto a tutelare la libertà dell’individuo nella scelta di fare ciò che ritiene opportuno del proprio corpo e vita,sdoganando la sua genesi dall’etica,dalla morale e dal cattolicesimo.

Maria.

domenica 15 marzo 2009



Le donne
8 Marzo :già trascorso..
Nella visuale di blogger, l’ articolo dedicato alla Giornata Nazionale delle Donne ( non festa) doveva comparire in questo blog l’8 Marzo, perfetto nella sua elaborazione, celebrativo della donna e riflessivo sui fatti quotidiani..
Ciò non è accaduto,perché con il rischio di apparire insensibile,sospettosa e così via, stavo a riflettere “ sull’informazione circa le donne”.. sugli stupri ..
Se per i mezzi di comunicazione e la società sbigottita ( non riesco a comprenderne il perché, forse amavano solo nutrirci di illusioni? E la fame a quanto a pare non la si avvertiva!) è un dato oggettivo che ad oggi gli stupri risultino moltiplicati, dall’altra a mio modestissimo parere nulla risulta aumentato in termini vertiginosi, laddove violenze fisiche,psiche,persecuzioni da secoli vengono condotte contro la donna, con ciò non intendo giustificare gli ultimi fatti di cronaca.
Se si sofferma l’attenzione al clima sociale contemporaneo, non vi sono donne tutelate nella violenza subita, ne risoluzioni fondate su criteri imparziali,solo su decreti emergenziali; ne ruoli uomo/donna equiparati al semplice essere Persona,ma solo quote rosa: l’unico aspetto che si riesce a carpire con grande amarezza è una nuova strumentalizzazione con a capo le donne,ad opera del connubio politica/informazione.
Ad esempio analizziamo il reato di “stalking” approvato con il Ddl introducente nel Codice Penale l’articolo 612-bis a norma del quale : “chiunque molesta o minaccia taluno con atti reiterati e idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero a ingenerare un fondato timore per la incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero a costringere lo stesso ad alterare le proprie scelte o abitudini di vita", è evidente che è un reato contro la persona umana,che prevede una pena fino ad un massimo di quattro anni.
Il reato contro la persona va ad imbastire larghi margini di presupposizione diramanti in reati più o meno gravi, in particolare lo “ stalking” non si atteggia solo nella persecuzione e violenza fisica, ma ricopre i molteplici aspetti della vita ledendo la libertà della Donna. È noto che molte di esse sono costrette a mutare luogo di lavoro, circolo di amicizie e nei casi più estremi anche la città natale,versando nella maggior parte dei casi in pessime condizioni economiche.
Pessime condizioni economiche non fronteggiate dal DdL “anti-stalking”, laddove risulta respinto l’emendamento di Barbara Pollastrini, che prevedeva la possibilità di patrocinio gratuito per le vittime di stalking, ad oggi costrette a fronteggiare le spese legali nel caso decidessero di sporgere denuncia. Non si fa in tempo a superare questa prima laguna, che si ricade in vuoto Costituzionale che di certo o almeno si spera il procedimento ordinario legislativo non avrebbe sicuramente tralasciato: “ E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine ECONOMICO E SOCIALE , che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impedendo il pieno sviluppo della persona umana..” (art 3 comma 2 COSTITUZIONE). In tal senso la decisione di evirare la possibilità di un patrocinio gratuito, è in netta contraddizione con il compito della Repubblica di adempiere al proprio dovere di rimuovere gli ostacoli di ordine Economico e Sociale, in più non solidificando le basi dell’Eguaglianza Sostanziale. Particolari tralasciati di grande importanza,decisamente per gli artefici in futuro la colpa ricadrà nella fretta cattiva consigliera e non sulla loro incompetenza!!!
Inoltre allarmante risulta il vuoto istituzionale, poiché nulla è previsto a livello di misura cautelativa e coercitiva dal momento in cui la donna sporge denuncia alla condanna, periodo di attesa e di lungimirante “ rilassatezza” giuridica nel mezzo del quale la vittima da sola si trova a gestire situazioni assai difficili,che possono sfociare in vere e proprie tragedie.
In ultimo a livello “irrisorio” molti tengono a sottolineare che per il furto con scasso, un reato contro la proprietà e non un reato contro la persona, sono previsti fino a sei anni di reclusione.
In conclusione una legge tappa buchi, totalmente insufficiente per rispondere al problema effettivo.
Al di là di ciò è ovvio che una violenza debba essere denunciata, è ovvio tutelare il proprio interesse alla propria esistenza fisica..
È logico e solidale mettere alla luce “atti così innaturali”!
Ma oggi la luce di tale riflettore appare così viziata: oscura, acceca nuovamente la sua vittima,sopraffatta dagli scopi dei suoi ultimi e non meno animaleschi carnefici : politiche xenofobe, allarmismi spietati che alimentano,nutrono come bestie l’animo insoddisfatto di chi sente sfuggire il futuro dinnanzi alla crisi economica, alla certezza lapalissiana di essere dei semplici precari e i “ pupari” scaltri e privi di soluzioni “distraendoci” ci consegnano dei facili capri espiatori, perché su di essi venga sfogata la rabbia di un’Italia, di uno Stato Italiano, che si contorce , non riesce a proseguire,reo di violare le basi imprescindibili del Patto Sociale: non Tutelando il nostro Diritto alla Sicurezza; del resto sputtanato,degradato ed umiliato dalle Ronde..
Non voglio ricadere in politiche faziose di opposizione( almeno esistesse) ma i nostri Parlamentari, gli uomini che siedono al Governo, imperterriti,incapaci e bigotti, istituiscono fieri Ronde, ma nel paradosso più eccentrico non riescono a comprendere di stare contemporaneamente a proclamare il loro fallimento, chiedendo di autotutelarci: in tal senso la Donna, la violenza sulle donna la tutela della donna in ambiti istituzionali è diventata un paravento per sfuggire alla degenerazione degli aspetti sociali,economici ed etici statuali della società,un drammatico diversivo che forse anzi sicuramente presto verrà sostituito da nuove tematiche..
Ancora una volta le donne non riescono ad essere che ESCLUSE, dai propri intimi voleri da schemi e condizionali sociali che direttamente riescono a governare destini altrui, ricadendo nella evidente consapevolezza che la “ cultura patriarcale dell’essere donna” in tempi moderni si accresce e si nutre delle più disparate incongruenze di una società civile fortemente paradigmatica e colpevole di gestire per doppi fini la sofferenza altrui, non riuscendo a gettare basi solide per superare “ l’etichetta”del essere solo una Donna con una Vagina in mezzo alle gambe!!!
E nel più fallimentare dei copioni in ultimo dietro un sipario, protette dalla luce distorta dei riflettori
rimangono loro:
Bambine,adolescenti,giovani donne,anziane..
Con i loro problemi,con la loro violenza!
Maria!


lunedì 23 febbraio 2009






















Barcellona in preda ai disservizi..
In questo inizio di 2009, non è difficile accennare delle smorfie facciali (mio gesto tipico), come segnale di qualcosa che ancora una volta non rientra nei canoni della “ civiltà avanzata” a Barcellona P.G.!!
Ad oggi le strade appaiono maggiormente dissestate, la politica della bitumazione assai osannata ,sembra anzi va via semplicemente con la pioggia che continua a scendere impetuosa, scoperchiando le “marachelle ” di un’amministrazione che non riesce più a colmare le voragini della propria insufficienza..

Anche l’intento di un miglior aspetto estetico, che un tempo appariva come il loro maggiore interesse e garanzia tra innumerevoli promesse,( quali quella di un centro storico da ripristinare o costituire: la differenza comprendo tra i termini sia enorme, ma non è stata mai fatta chiarezza), che faceva di noi le lori Api intorno al Miele, così “vuoti” e “sciatti” da accontentarsi di una città all’esterno “acconciata” e “stirata” in ogni sua sottile ruga, non viene mantenuto..

Non riesco a capacitarmi dinnanzi a strade con buche enormi, cassonetti rovesciati per terra, tombini che continuano a saltare al primo accenno di pioggia costituendo un grave rischio per gli automobilisti, alle esalazioni ininterrotte che provengono da una rete fognaria che ai tempi dell’Antica Roma senza ombra di dubbio era più efficace,alla sempre minor presenza di vigili urbani che tutelino ( perché no ?) anche i nostri marciapiedi invasi dalle automobili, alle Villette Comunali così inospitali e poco igieniche … e poi ancora..ancora innumerevoli aggiunte che non lasciano spazio alla propria memoria visiva..

Voi riuscite a capacitarvi di tutto ciò? O cercate facilmente di evitare l’ostacolo?..

Le domande che vi rivolgo non sono accuse, ho bisogno delle vostre risposte, ho bisogno che vi diate delle risposte per decretare il fallimento di un’Amministrazione Comunale che continua nella mal gestione ad usurpare la nostra città, a giustificarsi della propria legittimità, in un consenso elettorale che non è più tale!!

L’ultimo esempio è dato da queste foto quel che resta di un tombino, dapprima sigillato dai vigili con il nastro rosso , e poi abbandonato tra le “ cose da ripristinare prossimamente”! Non fate caso agli scaldini, alle cianfrusaglie riposte.. questa è solo la vostra città abbandonata ed ognuno si aiuta come può!
Maria.

martedì 17 febbraio 2009


Cronaca di Barcellona P.G.

Appare evidente il clima di "lieve" respiro che ha scosso le acque della città del Longano.

In primis l'indagine "Pozzo",condotta dai carabinieri del Ros e dal comando provinciale di Messina, che ha messo alle strette i vertici di Cosa Nostra Barcellonese.

Le indagini dei militari hanno documentato le infiltrazioni della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto negli appalti pubblici della fascia tirrenica della provincia, imponendo imprese controllate nei subappalti e nelle forniture di materiali, anche mediante attentati intimidatori
Il gruppo criminale, oltre ad estorsioni ai danni di commercianti ed imprenditori,usura,illecita concorrenza mediante violenza,e trasferimenti fraudolenti di valori ,esercitava come aggiunta il controllo su diversi locali notturni dell'area, funzionale alla gestione del gioco d'azzardo, nonché di attività usurarie nei confronti dei giocatori maggiormente indebitati.

Tutto ciò porto lo stesso Procuratore Capo Guido Lo Forte, ad affermare che :" Cosa Nostra Barcellonese non ha niente nulla da invidiare per struttura, presenza capillare sul territorio e importanza a Cosa Nostra palermitana"


In secondo possiamo ritrovare l'operazione antimafia "Sistema", nell'ambito della quale sono stati arrestati Carmelo Bisognano, 43 anni, boss del clan dei 'Mazzarroti', da poco scarcerato per l'operazione "Vivaio", Carmelo D'Amico, 37 anni, il boss dei 'Barcellonesi', arrestato il mese scorso nell'operazione "Pozzo", e Pietro Nicola Mazzagatti, 48 anni, capo della cosca di Santa Lucia del Mela, da poco condannato in terzo grado nell'operazione "Catering" perché aveva imposto il pizzo al gestore della sala di ricevimento 'Villa Jasmin'.

Gli esiti positivi dell'operazione " Sistema" sono stati raggiunti anche mediante la collaborazione di un imprenditore edile che pagava il pizzo ai boss di Barcellona Pozzo di Gotto, Agrigento e Catania, che ha deciso di collaborare con la Squadra mobile e la Dda di Messina, permettendo agli investigatori di fare luce sui legami tra i boss locali e quelli delle altre province che controllavano imprese e appalti.

L'imprenditore che ha collaborato con le forze dell'ordine ,in relazione agli appalti pubblici di Barcellona P.G.,indicando i boss della famiglia mafiosa di Barcellona PG., inoltre avrebbe rilasciato dichiarazioni allarmanti circa le condizioni nelle quali versano tutti i colleghi costretti a pagare se intendono lavorare in quella parte del territorio messinese.

In tal senso come spiegato dal Procuratore Capo Guido Lo Forte,il perché del nome "Sistema" fornito all'operazione:


"L’operazione si chiama “Sistema” perché è stato svelato un sistema del pizzo al quale nessuno poteva sottrarsi.E’ un sistema identico a quello attuato da Cosa Nostra nelle province di Palermo, Trapani, Agrigento, Caltanissetta ed Enna. C’è una sintonia perfetta fra la famiglia mafiosa del luogo in cui si svolgono i lavori e la famiglia centrale che partecipa alla divisione degli utili. Il clan locale ha un capo che tiene personalmente i contatti con l’imprenditore, lo avvicina, gli chiede il denaro, gli garantisce la protezione. E nel nostro caso abbiamo scoperto, ad esempio, una sintonia fra la famiglia barcellonese e quella di Agrigento”.

L'appello di Lo Forte è che altri seguano l’esempio di questo imprenditore e si affidino alla magistratura ed alle forze dell’ordine. "Sarebbe estremamente importante”.

lunedì 16 febbraio 2009




Febbre da cavallo
Il peggio sembrava essere passato,l’ultima loro comparsa almeno alla “ nostra vista”,risaliva al 31/12/2008,sta di fatto che stanchi della loro “prigionia” con fare modesto ritornano a galoppare per le vie cittadine, mangiucchiando un po’ di qua e un po’ di là, poco importa poi che si tratti o meno di un cassonetto dell’immondizia!!!
Così eccoli immortalati in pochi scatti il 13/02/09!



In pochi si erano illusi di aver trovato loro padrone così com’era stato riportato in diverse note d’articoli giornalisti ,ad esempio un certo Carmelo De Pasquale ora assassinato : con l’unica beffa di aver risolto un caso d’appartenenza senza che le autorità di competenza si fossero pronunciate su questa triste realtà!!



Ora appaino due le ipotesi o che l’assassinato Carmelo De Pasquale non abbia fatto in tempo a condurli nelle propria stalla ciò implica per conseguenza logica un mancato intervento dell’amministrazione comunale volto a prendere coscienza del problema e almeno tentare di risolverlo , o, seconda ipotesi i cavalli non appartengono all’assassinato Carmelo De Pasquale.



Al di là delle innumerevoli ipotesi, rimane la pura realtà dei fatti non contestabile ,ovvero i cavalli in data 13-02-09 alle ore 12:00 circa si trovavano a percorrere quel pezzo di strada che unisce Nasari a S. Venera attraversando la via Longano, e poi lo stesso giorno salendo nelle vicinanze della grotta di S.Venera tra mezza notte e l’una; a dimostrazione che gli equini sono rimasti per strada quasi 12 ore IN UNA PARTE DELLA città dove il navigatore satellitare delle forze dell’ordine sicuramente non porta risultati di vie e abitazioni … a dimostrazione che le periferie son completamente abbandonate al loro destino ,ormai nella rassegnazione e forse timore di denuncia di una parte della cittadinanza barcellonese.



Ebbene se la presenza delle forze dell’ordine viene meno, ancora una volta la nostra fotocamera era li ad immortalare questo momento di disagio e vergogna per una città come Barcellona.



Speriamo solo che anche con la nostra presa di posizione,si possa dare una scossa non solo alle coscienze cittadine, ma agli amministratori locali,poiché riteniamo vergognoso il fatto che il tutto si debba risolvere in primis con una denuncia della cittadinanza, e poi con l’intervento della forza pubblica, in un processo inverso che fa si che i nostri rappresentanti deleghino a CHi hanno loro delegato,ovvero i CITTADINI, abbandonandoli in difficili realtà, che dovrebbero essere prevenute all’apice da coloro che si vantano ancora di rappresentarci.. ma si sa a “Nessundove” nulla si deve dare per scontato!



Ps: non ci importa niente che il Sindaco una volta cadde da cavallo ed ora ha paura di questi animali, non gli chiediamo mica di andarci a galoppo,ma solo di toglierli dalla strada!!
Nino!!

martedì 10 febbraio 2009


V Anniversario della morte di Attilio Manca



In occasione del V anniversario della morte di Attilio Manca sarà celebrata la Santa Messa nella chiesa dell'Immacolata alle ore 15:30.


Alle ore 16:30 si terrà l'incontro con la cittadinanza presso il teatro dell'oratorio salesiano. Interverranno:

-Beppe Lumia,senatore;


-Felice Lima,magistrato;


-Fabio Repici,legale della famiglia Manca;


-Sonia Alfano,presidente dell'associazione nazionale familiari vittime di mafia;


-Antonino Monteleone,giornalista;


-Gian Mauro Costa,giornalista,coordinerà l'incontro.


il sito dedicato ad Attilio : http://www.attiliomanca.it/urolog .


P.S. se non vi è possibile presenziare all'evento ,la commemorazione dell'11 febbraio si potrà seguire in diretta sui seguenti siti: www.tempostretto.it e www.energiamessinese.it!


Maria!